Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/92

Da Wikisource.

d’una signorina per bene 81

«Stupido! — mormorò a l’aria scura che la glicine in fiore profumava.

Le parve davvero di vederselo dinnanzi in atteggiamento buffo da innamorato, di sentire le sue esagerate espressioni; e ripetè: Stupido!

Oh! suo padre e la signora Rabbi potevano bene desiderarlo un matrimonio che li liberasse di lei; potevano bene vagheggiare per genero il ricco figlio del banchiere Svarzi!.. Ella non si sentiva di sacrificare il proprio sentimento; questo no. Se non la volevano in casa, sarebbe andata via; ma maritarsi per non esser loro d’imbarazzo, questo no e poi no!..

Già, avrebbero dovuto rassegnarsi; ella non aveva nessuna intenzione di prendere marito; nessuna. Tant’è vero che i giovinotti che l’avevano fino allora corteggiata, non le avevano inspirato manco il più tenue sentimento.

«La via del matrimonio dev’esser quella dell’amore! — bisbigliò. — Due che uniscono le loro esistenze spinti dall’amore, sono nobili; due che si sposano aspettando l’amore dal matrimonio sono calcolatori volgari e tristi.

«E se io non potrò unire la mia esistenza