Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/95

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d’una signorina per bene 85

e timida, bisognava capirla e compatirla!... E leggerle in cuore con occhio indulgente l’impressione dolorosa per il confronto ch’ella faceva naturalmente, quasi involontariamente, fra la mamma morta e quella rigogliosa e orgogliosa donna, che ne doveva prendere il posto!

Quando, uscendo dal salotto, con il suo papà e la zia, la signora Rabbi la baciò in fronte, la povera fanciulla si sentì impallidire, e a pena fuori, si trovò a fregarsi la fronte al posto del bacio, quasi a cancellarne la traccia.

Lucia aveva sentito che la sua presenza sarebbe stata importuna in casa in quel momento, che a provvedere, a bastare a tutto, meglio sarebbe riuscita la zia. Là ove ella avrebbe incontrati continui urti a la sua suscettività, a’ suoi ricordi, la zia avrebbe trovato distrazioni e piaceri. E propose di anticipare la sua solita andata in Riviera, nel paesuccio ove era nata la sua mamma, nella modesta casetta che era sua proprietà e ove ogni anno passava qualche mese di vacanza.

«Verranno con me Adele e Bortolo! pensò.

Nè l’una nè l’altro si fecero pregare a dir di sì; tanto più Adele, che doveva sposarsi in autunno