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Pagina:Georgiche.djvu/138

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LIBRO QUARTO.


Del rugiadoso mel, celeste dono,
Restami a dir. Tu a questa parte ancora
Benigno volgi, o Bice, il guardo.
Meraviglioso di minute cose
5Spettacolo vedrai: tutte io de l’api
Con ordine dirò l’arti e i costumi,
I duci audaci, e i popoli, e le guerre.
Tenue soggetto ha il mio lavor, ma lode
Forse non tenue avrà, se avverso nume
10Nol vieti, e m’oda l’invocato Apollo.

     Prima di tutto è da cercarsi a l’api
Riparato soggiorno, ove nè il vento
Penetri, che le trepide lor ali
Sbatte, e a l’albergo la raccolta preda
15Vieta portar, nè pecora, o capretto
A i fiori insulti, nè giovenca errante
Ivi al mattin la tremula rugiada
Scuota, o prema col piè l’erbe nascenti.
Lungi sien pur le squallide lucerte