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635E lunga è il rimediar: loda le vaste
Campagne altrui, ma piccolo coltiva
Poder per te. Fia necessario in oltre
Viminei fasci di spinoso rusco
Tagliar ne’ boschi; e in riva a l’acque i rami
640Del pieghevole salcio, e le palustri
Canne a le viti e vincolo e sostegno.
E quando ancor già in ordine è la vigna,
Già piantate le viti, e già riposta
L’inutil falce del compiuto omai
645Lavor s’allegra il vignaiuol cantando,
Non però cessa ogni travaglio; il suolo
Con le marre eccitar, smover sul campo
Vuolsi la polve, e dopo ciò dovrai
Temer, che l’uve a maturar vicine
650Grandine, o pioggia a danneggiar non scenda.

     Niuna a l’opposto è il coltivar l’ulivo
Fatica o studio, chè di falce o rastri
Ei bisogno non ha. Poichè nel suolo
Ferme piantò le sue radici, e l’aria
655A soffrir s’avvezzò, la terra stessa
Smossagli intorno co l’adunca zappa,
O dal vomero aperta umore al tronco,
E frutti in copia somministra a i rami.
E tu, però, se saggio sei, provvedi,