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Pagina:Gerusalemme liberata II.djvu/15

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CANTO UNDECIMO. 3

V.


     Va Pietro solo innanzi, e spiega al vento
Il segno riverito in Paradiso:
E segue il coro a passo grave e lento,
36In due lunghissimi ordini diviso.
Alternando facean doppio concento
In supplichevol canto, e in umil viso,
E, chiudendo le schiere, ivano a paro
40I Principi Guglielmo ed Ademaro.

VI.


     Venia poscia il Buglion, pur come è l’uso
Di Capitan, senza compagno a lato.
Seguiano a coppia i Duci, e non confuso
44Seguiva il campo a lor difesa armato.
Sì procedendo se n’uscia del chiuso
Delle trinciere il popolo adunato.
Nè s’udian trombe, o suoni altri feroci,
48Ma di pietate e d’umiltà sol voci.

VII.


     Te Genitor, te figlio eguale al Padre,
E te che d’ambo uniti amando spiri:
E te, d’uomo e di Dio, Vergine Madre
52Invocano propizia ai lor desiri.
O Duci, e voi, che le fulgenti squadre
Del Ciel movete in triplicati giri.
O Divo, e te, che della diva fronte
56La monda umanità lavasti al fonte.