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CAPITOLO XIV.

Antonio Casanova1.

La strategia dell’astuto Torresani, tuttoché abilissima, questa volta non giunse a salvarlo dalle mistificazioni del più scaltrito industriante dell’epoca.

Questo industriante, o meglio cavaliere di industria, chiamasi Antonio Casanova.

Per discoprire i suoi ingegnosi stratagemmi ci converrà salire nelle regioni dell’aria, all’altezza di mille

  1. Il narratore di questa istoria, riproducendo dei personaggi famigerati o famosi che già figurarono in epoche passate, intenderebbe di mettere in evidenza una delle tante ipotesi o teorie simboleggiate nell'Abrakadabra, cioè che le individualità costituenti l'umana specie sieno in ogni tempo le medesime, sebbene, a norma delle circostanze o delle consuetudini, si manifestino sotto aspetto differente. Così, ogni età ebbe i suoi Neroni, i suoi Caligola, come i suoi Bruti, e i suoi Scevola. Il secolo decimonono diede gli Haynau e i Murawieff proconsoli atroci, più crudeli e più sanguinari di quelli di Roma antica. Fondete in uno Garibaldi e Mazzini: eccovi il Rienzi tribuno. I nomi sono una convenzione del caso, ma i personaggi di tutte le istorie perfettamente identici. — Il secolo decimottavo produsse un Casanova, ciarlatano, barattiere da giuoco, briccone, vera stoffa da Cagliostro, altro furfante famigerato. Riportate al ventesimo secolo un personaggio di tal tempra, sussidiatelo colle nuove scoperte della scienza, dotatelo di singolare potenza magnetica, fornitegli una nave aerea, un chatvue, e tutti i meccanismi della industria contemporanea — e avrete il birbone più completo che mai sia esistito. Il Casanova del secolo decimottavo, cogli uguali mezzi, non sarebbe stato da meno, (Veggansi le Memoires de Casanova).