Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/154

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novecento metri, per introdurci nella sua cabina riservata.

La sua nave si era ancorata al disopra di Milano fino dal 4 settembre, sebbene gli esploratori dell’alto cielo non l’avessero avvertita che tre giorni più tardi.

Antonio Casanova aveva scelto il suo tempo per venire a Milano. La straordinaria affluenza di veicoli aerei e terrestri che portavano alla famiglia dell’Olona tante migliaia di forestieri attratti dal nuovo spettacolo della pioggia artifiziale, era una circostanza molto propizia a’ suoi disegni. I cavalieri di industria corrono dov’è la folla.

La biografia del nostro barattiere fornirebbe un romanzo poco edificante, ma pieno di interesse. Io mi limiterò ad accennarne alcuni tratti, nei quali si scorge come il progresso delle scienze, delle arti e delle industrie si possa facilmente usufruttare dai birboni al maggior danno della società.

Le prime scene del mio racconto splendevano di poesia, di amore e di felicità; io mi compiaceva di spaziare nella luce di questo secolo avanzato e meraviglioso, che io godeva raffigurarmi tanto diverso dal nostro nel più completo sviluppo di ogni idea liberale e umanitaria, nella soddisfazione di tutti i desideri più nobili e più audaci. Ed eccoci, troppo presto, intricati in quel labirinto di miserie, di bassezze, di fatuità, di stravaganze, di delitti, che costituiscono il fondo reale e positivo di tutta la istoria umana!

La nostra fantasia può ben colorire di rose tutta un’epoca, e abbellirla di un prestigio incantevole; può rappresentarsi la perfezione ideale dello spiritualismo e della virtù, incarnata nei suoi molteplici personaggi; ma essa non può mentire a sé medesima al punto da rinnegare uno dei due elementi che costituiscono la natura del-