Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/50

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Che manca ora all’unificazione completa di Europa? — Un breve passo dell’idea.

Cessate di chiamarvi latini, tedeschi e slavi! — non siete tutti Europei? Perchè fantasticare una differenza di origine? Una è la terra che vi ha generati; identici i costumi, pari la civiltà. Per una vicenda di tristissimi secoli, invasori ed invasi, persecutori e perseguitati, rimescolati da cupidigie prepotenti, da odii ed amori nefasti, qual’è di voi che porti nel volto e nello spirito i caratteri originali della propria razza? La Provvidenza vi ha resi bastardi perchè un giorno abbiate ad abbracciarvi e chiamarvi fratelli. Qual marchio vi distingue gli uni dagli altri?... Come potete riconoscervi? — Al diverso linguaggio? — Ebbene: perchè mai questo epilogo di razze non potrà parlare la medesima lingua?... Si stabilisca una lingua per tutti — la lingua universale, la lingua cosmica! — e tutte le differenze spariranno.

Credereste? — l’idea della unificazione di Europa fu appena enunziata dai pensatori, che subito venne sancita dall’universale consenso.

Parimenti ben accetto fu il pensiero di creare una lingua cosmica; ma la scelta di questa lingua diede origine a fatali dissensioni.

I vecchi pregiudizii tornarono a galla — i puntigli si inviperirono — la lotta fu lunga e piena di fastidi.

— Inventeremo una nuova lingua? — A che pro, mentre tante ne abbiamo? Perchè incomodare tutto il mondo allo studio di un nuovo dizionario? Non è meglio servirci di una lingua già usata..., della francese, per esempio, nota alla maggioranza degli Europei?

La questione fu deferita ad un congresso di filologi, i quali si adunarono a Berlino, e dopo tre anni di discussione, convennero nel proposito di creare la nuova lingua incominciando dal riformare l’alfabeto.