Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/213

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itolo di una novella per l'appendice del vostro prima numero... L'ho scritto l'altra notte... dopo aver assistito ad una festa da ballo di famiglia... — Voi lo sentite!... Ebbene quel primo capitolo di novella, da oltre otto anni gira come un mendicante da uno in altro uffizio da giornale, domandando alloggio per una sera negli umili appartamenti del pian terreno. Un mendicante dal muso duro... che cacciato ripicchia alla vostra porta con insistenza perchè lo cacciate di nuovo — un mendicante, che si presenta coi guanti e colla cravattina di raso terso e pulito come un topo, livido come un ragno — i due animaletti che gli prestarono il nome. Chi non ha veduto, chi non ha fiutato quell'esordio di novella? — È però certo che, da otto anni a questa parte, nessun proprietario o redattore di giornale ha osato produrre al pubblico l'insigne capolavoro dal nostro Ragno-topo... E sapete come abbia risposto il Ragno-topo a codesta manifestazione, in verità non troppo lusinghiera, del despotismo giornalistico? — Come risponderà domani ai due redattori della Unione Patriottica i quali probabilmente respingeranno il manoscritto. Il topo correrà dall'uno all'altro estremo di Milano, ficcandosi in tutti i caffè, in tutti i luoghi di convegno, in tatti i gabinetti dov'egli abbia libero accesso — il ragno schizzerà da tutti i pori la sua bava schifosa e venefica, per uccidere, se gli è possibile, il redattore temerario che non volle saperne di lui. I ragno-topi sono terribili — guardatevi dai ragno-topi della letteratura! Essi hanno il genio della loro nullità — non potendo elevarsi, tutta la loro esistenza è impiegata a rimpicciolire chi li sovrasta di due palmi. Se in qualche giornaluzzo inavvertito vi occorre di leggere un'interlinea vigliaccamente mordace contro uno scrittore, contro un giornalista di qualche fama, dite pure: il topo ci ha messo il suo zampino, il ragno ci ha messo la sua bava — E dopo tutto... che giova? Il regno dei topi è nel tombino, e i ragni, esaurita la bava, diseccano sul loro fragile tessuto.

Vediamo quest'altro, il signor... Grattignoni.... Si annunzia poeta, ma in realtà non è che un letterato