Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/214

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il quale non sa scrivere in prosa — Metterebbe in versi l'Orario delle strade ferrate, se un tale assunto non richiedesse troppa originalità di concetti.

L'idea della originalità è uno sgomento per lui — tanto ciò è vero, che egli preferisce di togliere a prestito le sue liriche dai vecchi giornali che hanno fatto il loro tempo anche nelle botteghe dei pizzicagnoli. Egli ha un talento particolare per ridurre a nuovo la roba antica, per improntarla di attualità.

Cappello nuovo e scarpe nuove — questo è il suo segreto per riprodurre nel mondo letterario le cantiche obliate. Due strofe di sua creazione, una alla testa e l'altra ai piedi — eccovi la creatura risorta. Taluni hanno osservato che i suoi cappelli molto spesso mancano di piedi — non importa: basta illudere la maggioranza. — Il Grattignoni è di buona fede — quand'egli è riuscito a copiare un sonetto in buona calligrafia, si persuade molto facilmente di averlo composto. Da qualche tempo il Grattignoni nella retroscena del giornalismo fa della pratica per iscrivere in prosa. Il suo genio rattoppatore, o trasformatore che si voglia, venne usufruttato da due o tre redattori in capo, che di loro capo nulla o ben poco producono. Grattignoni riduce i bons mots parigini in frizzi milanesi, in facezie contemporanee, in spiritelli, in cicalate. Dategli una Cronaca parigina, ed egli pescherà dal naviglio tutti gli annegati della Senna. I suoi versi, come i suoi aneddoti, pubblicati in un giornale di qualche credito, possono sembrare originali agli abbonati di Introbbio o della Valle di Gandino.

Quest'altro ha delle pretese di critico musicale. Offre gratis la sua collaborazione, per ciò solo che, essendo un enfatico dilettante di teatri, ottiene con questo mezzo il favore delle libere entrate.

Non è mai riuscito a pubblicare la sua prima rassegna teatrale — tutti i giornali, che avevano accettato la collaborazione dell'insigne critico, morirono dopo il terzo numero. Contuttociò egli gode l'accesso gratuito alla Scala, al Carcano, al teatro Re, al Fossati, perfino al circolo dei cavalli e al serraglio delle belve feroci, quando a Milano agiscono i cavalli e le