Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/218

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e: con poche varianti, con poche modificazioni, quell'articolo può applicarsi al Serpente boa. A Lola Montes si adatta come un guanto la biografia di Miss Ella — per le Cataratte del Niagara può servire una descrizione del Fiume Latte che altre volte ha descritto le Conche di Paderno; quanto alla Presa di S. Giovanni d'Acri, nulla più facile che il sostituire ad essa l'Assalto di Ancona o di Gaeta, un combattimento, una battaglia qualunque, tolta a prestito dai bullettini delle armate. — Eh! non sono queste le grandi prodezze letterarie, le grandi strategie del nostro collega giornalista. Il direttore del foglio illustrato un bel giorno rileva per poco prezzo tutto un emporio di vecchie incisioni in legno od in rame che sia, per usufruttarle come novità nelle pagine del suo giornale. Di queste incisioni, parecchie non hanno senso; forse l'ebbero un tempo, ma le tradizioni si perdettero collo sbiadirsi delle linee. — Una volta allo Streppa fu mandata una incisione che rappresentava una vasta campagna predominata da un monumento in rovina. Si trattava di dare un nome a quei ruderi antichi e di scrivere in proposito un articolo serio. — Nessuno, meno lo Streppa, avrebbe raccapezzato un concetto da quelle sbiaditure di colonne e di stipiti insignificanti. Ebbene: mezz'ora dopo, il direttore del foglio illustrato riceveva di rimando la incisione e l'articolo; e questo articolo si intitolava: Il cane di Alcibiade.

L'acuto giornalista, nell'esaminare i più intimi particolari del disegno, aveva scoperto un cagnolino quasi impercettibile accovacciato fra due alberi. — Un cane!... Perchè no?... Potrebb'essere il cane di Alcibiade... Io tengo un articolo bello e fatto su questo argomento... Dunque!... — E il direttore del giornale illustrato fu beatissimo di poter usufruttare la sua incisione.

E qui noi finiamo la rassegna, che troppo ci vorrebbe a riprodurre uno per uno i tipi di codesti vanitosi impudenti faccendieri del giornalismo che riflettono la loro vergogna sui coscienziosi, sugli onesti, su tutti quelli che coltivano le lettere con ingegno e con amore, e da quelle decorosamente cavano profitto.