Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
sulla faccia come le modistine che vanno a bottega!
— Gli ho anche proposto — come tu mi avevi indicato una sera — gli ho proposto di fare quel tal viaggio a Parigi ed a Londra...
— Sicuro... una buona idea! egli mi tormenta da due anni per ottenere il permesso... ed il danaro... Ebbene: che cosa ha risposto?
— Ha risposto che per andar a Parigi egli vuole aspettare la grande esposizione dell'anno venturo... e che del resto... sarebbe una vergogna per un giovane come lui... il farsi vedere sui boulevards di Parigi...
— Imbecille! come se a Parigi avessero a riconoscerlo e a fischiargli dietro le spalle, perchè, essendo figlio unico, ed unico erede del signor De Mauro, che possiede oltre sette milioni di patrimonio, non è andato a farsi massacrare dalla mitraglia, onde gli altri abbiano a godersi il fatto suo. C'è proprio da sbattezzarsi a vedere come ragionano queste teste! E dire che le abbiamo fatte noi...
— Insomma...
— Insomma... ho capito... Non sei riuscita a mettere assieme quattro ragioni da persuaderlo ch'egli si è fitto in capo una idea da matto... Bisognava assalirlo dal lato della sensibilità... parlargli dell'immenso dolore che mi avrebbe cagionato... del tuo amore... dirgli che saresti morta... Tu sei la persona ch'egli ama di più a questo mondo... Oh vedete un po' se si può dare di peggio?... Fosse almeno innamorato...! avesse almeno preso moglie!... Quand'uno ha moglie, non pensa a certe follie... Sono fatti così questi ingrati di figli... Il padre, la madre piangano pure... si disperino... muoiano... che importa? ma per una fanciulla che faccia gli occhi morti... per una moglie che finga di svenire, essi cedono le armi, diventano docili e sommessi come agnelletti...!
— Lorenzo... mi viene un pensiero! — esclamò la signora De Mauro abbandonando le sue lingerie e guardando fissamente il marito — forse un mezzo ci sarebbe...