Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/54

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vrei sperato... Quest'oggi... nel vostro contegno... nelle vostre parole mi pareva di leggere... Non importa... Poichè dite di non comprendere, converrà che io mi spieghi davvantaggio. Il nostro matrimonio non può effettuarsi entro quindici giorni, come mio padre avrebbe stabilito... Prima di unirmi a voi, Enrichetta, conviene che io parta da Milano, è necessario che io vada laddove in questo momento sono chiamati tutti gli italiani che sentono la voce del dovere... Questa mattina, mentre mio padre stava trattando col vostro della nostra prossima unione, io ho presentato la mia domanda per essere ammesso nelle guide dei volontari.

Edoardo non aveva finito di proferire queste parole, che la fanciulla obliando ogni riserbo, cadde ai piedi del giovane, e coprendo la sua mano di baci, esclamava coll'accento del più sublime entusiasmo:

— Io ti chieggo perdono, Edoardo, se per un momento ho potuto dubitare del tuo nobile cuore!

I due giovani stettero alcun tempo abbracciati, assaporando quell'estasi voluttuosa che inonda due anime sorelle allorquando per la prima volta si riconoscono completamente. Estasi rare nella vita, fremiti passeggieri della intemerata giovinezza, misteriosi tripudii di quella essenza divina che è nell'uomo, e a cui i sensi non prendono parte. — Una lunga carriera di piaceri ci consuma la vita, e all'età di sessant'anni ciascuno può formare un grosso volume delle sue amorose peripezie; ma in questo volume non spiccheranno che due o tre pagine bianche — e saranno le pagine che ricordano una stretta di mano e il ricambio di un bacio santificato da quei giovanili entusiasmi che riassumono i più elevati sentimenti dell'anima.

— No! Io non dubitava del tuo patriotismo — riprese la giovane sciogliendosi dall'amplesso e ricomponendosi in sulla seggiola — io temeva che l'insistenza di tuo padre, le preghiere e le lagrime della tua ottima madre, e quest'ultimo stratagemma del matrimonio avessero sorpreso la tua buona fede... Io temeva che l'esuberanza dell'amore potesse, per un momento, paralizzare in te la coscienza dei più sacri doveri...

— Il pericolo era grande, ma tutt'altri, m