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secco, da giovane di color pallido-canella col margine lilacino, poi tutto canella-carico, a tempo secco sovente culla epidermide areolato-screpolata; lamelle spesse, da prima pallido-lilacine, indi canella-ocracee, verso il gambo attaccate o smarginate; gambo solido, fibrinoso, alla base bulboso, lilacino-cinereo, poi nel fungo adulto pallido-canella; carne biancastra, compatta, di sapore grato ed odore forte non disaggradevole; basidii clavati, 30-35 × 8-9 μ; spore quasi a forma di mandorla, gialle, con episporio granulato, 10-12 × 6 μ.

Nasce in circoli o in file nelle selve di conifere a mezza montagna, assai copioso nei mesi di giugno e luglio.

Il Cortinario compatto deve annoverarsi fra le specie mangereccie più saporite. Per la compattezza della carne e per l’aroma si avvicina molto al Prugnuolo (Tav. XXVIII). Come questo si presta anche per essere disseccato e quale condimento.

Nel prepararlo, onde riesca veramente gradevole, si deve aver cura di cuocerlo bene a motivo della carne che è piuttosto tenace. — Vi sono parecchie specie di Cortinarii che gli assomigliano tanto per la forma che per il colore, le quali però crescono soltanto in autunno ed inoltre hanno il cappello da vegeto viscoso. Del resto anche queste non sono venefiche, ma soltanto insipide o di difficile digestione.

Spiegazione delle figure: a-c Individui in vario grado di sviluppo, d Individuo sezionato, e Basidii. f Spore.

Genere Psalliota.

Funghi carnosi con cappello e gambo, forniti di anello ma senza volva; tessuto del gambo distinto da quello del cappello: lamelle libere, da bianche rosee, poi nere; spore liscie, fosco-porparine, ellittiche.

Psalliota arvensis Schaeff. (Ag. exquisitus Vitt.) Tav. LII.

Ital. Prataioulo maggiore. Franc. Boule de neige. Ted. Ehegürtel.

Ha cappello da conico-campanulato convesso-espanso, fìoccoso-farinoso, poi glabro o subsquamuloso al margine, dov’è pure, almeno nel fungo giovane, a rialzi e cune, di colore bianco; lamelle