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mente al centro; lamelle spesse, bianche e coll’età traenti al grigiastro, al piede smarginato-uncinate, facilmente staccabili dal cappello; gambo pieno, eguale o un po’ bulboso alla base, fibrilloso, all’apice furfuraceo, bianco: carne tenera, fibrosa nel gambo, bianca, talora al taglio diventante carnicino-pallida, di buon sapore ed odore di farina fresca; basidii clavati, 30-35 × 6-7 μ.; spore ellittiche, jaline, 7-9 × 4-5 μ.

Nasce nei pascoli, luoghi erbosi, campigoli di montagna, dal maggio all’autunno, sovente in famiglie numerose.

È una delle specie più delicate dei nostri monti e merita di essere conosciuta meglio. Io non la vidi mai raccogliere. Non si può confondere con funghi venefìci. Il solo che gli somiglia, l’Agarico bianco (Tricholoma album Schaeff.), non si trova mai in simili località, ma sempre nelle selve; inoltre, come già accennai altrove, questa specie è rarissima dovunque.

Spiegazione delle figure: a Individuo veduto di prospetto. b Individuo veduto colla faccia inferiore, c Individuo sezionato, d Basidii. e Spore.

Tricholoma grammopodium Bull. (Tav. 518). — Tav. XXXII.

Ital. Agarico a piede striato. Volg. Ponghi della Saetta de auton. Franc. Agaric grammopode.

Ha cappello da campanulato espanso-gibboso o umbonato, glabro, non viscoso, a tempo umido molle, di colore fosco fanè, a tempo secco con pelle morbida come pelle di guanto, di colore grigiastro-scuro, grigiastro pallido o traente al cinereo: lamelle spesse, bianche, larghe, verso il gambo rotondato-attaccate o smarginato-uncinate; gambo robusto, assai variante nella lunghezza, pieno, pallido, longitudinalmente striato da fibrille scure: carne biancastra, di sapore grato ed odore di farina fresca un po’ rancida; basidii clavati; spore ellittiche, asperule, bianche, 9-10 × 5 μ. Nasce nei luoghi erbosi e nei prati in autunno dopo il taglio dei fieni in grandi famiglie, per lo più disposto in file. Tramanda dalle lamelle una abbondante polvere seminale bianca, che talvolta colora l’erba circostante, come fosse cospersa di farina.

È fungo mangereccio di buon gusto; conviene però rigettare