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bro, leggermente viscoso, di color bianco sporco con macchie rosseggianti e talora con zone gialliccie verso il margine, quasi sempre coperto da frustoli di terra; lamelle assai spesse, sottili, strette, attaccate al gambo con seno rientrante, bianche, indi carnicine o giallo-carnicine; gambo corto, solido o raramente in età cavo, biancastro; carne compatta, granulosa, di odore grato, contenente un succo lattiginoso bianco, immutabile all’aria, di sapore acre-piperato; cistidii clavati o quasi fusiformi, 65-75 × 12 μ; basidii clavati, 40-50 × 7-9 μ; spore jaline, echinulate, quasi rotonde, 6-7 × 5-6 μ.

Vegeta nei boschetti del piano o di mezza montagna in estate ed autunno. Nei dintorni di Trento si trova a Gocciadoro, s. Rocco, s. Antonio, Sopramonte ecc.

È fungo affatto innocuo, ma di qualità ordinaria per la carne troppo granulosa e per il latte acre che contiene. Onde l’enderlo abbastanza buono il miglior mezzo di prepararlo è sulla graticola in uno stampo di torta con olio, pepe, sale e prezzemolo, oppure, se si vuol usare ad intingolo, col bollirlo un po’ nell’acqua, che poi si getta, per indi cuocerlo col metodo indicato al n.° 1 del § sulla cucinatura dei Funghi. Con questa previa bollitura la carne perde il latte e quindi l’acredine e si toglie inoltre il pericolo che mangiandone in quantità riesca drastico, imperocché quasi tutti i Lattari contengono nel latte un principio che agisce come drastico-purgativo se si mangiano in quantità. Per evitare tale disturbo, basta la previa bollitura che fa depositare nell’acqua il succo lattiginoso.

Spiegazione delle figure: a Fungo completamente sviluppato, b Sezione verticale d’un individuo, c Spore.

Lactarius insulsus Fr. — Tav. LXII.

Ital. Pepino strisciato. Franc. Lactaire rubannè. Ted. Weissmilchender Gift-Reizker.

Ha cappello assai carnoso, convesso-ombelicato, poi ad imbuto, col margine sovente lobato, da prima i-ivolto verso le lamelle e pubescente, viscoso, di colore giallo-ranciato e a zone igrofane più marcate a tempo umido, a tempo asciutto tutto unicolare; lamelle larghe, non tanto spesse, scorrenti un po’ sul gambo, da prima bianche, poi gialliccie con macchie ocracee; gambo pieno, poi cavo,