Pagina:Giambelli - Il ragionamento della dotta ignoranza, 1591.djvu/10

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rimembranza del debito mio verso lei. Et se la mia servitù le sia grata, le prometto, con più evidenti segni, palesarle la mia smisurata affetione: et allora peraventura, quando vestita di maggior dignità (honor' invero convenevole alle sue infinite virtù) con più singolar utilitade dell'anime fedeli esserciterà la sua soprahumana prudenza. Le bacio con ogni humiltà le mani, e le prego dal Cielo perpetuo contento. Di Trevigi il dì 25. Agosto 1591.

Di V.S. Molto Illust. e Reverendiss.

Perpetuo Servitore,

L'Accademico Bramoso.