Pagina:Giambelli - Il ragionamento della dotta ignoranza, 1591.djvu/32

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, +. -vi *8 Della Dotta fio adunque debbiamo attentamente confi- •Ci derare,accioche conofciamo m gr^ . m Cognitione te noi sì e fii. E tanto più, che l'ha omofen«. /t fitjfo ia cotznttiondi fie sì e fio, (come dice '4 fomma- . v > /-> • ■* t i • < .»« ». «£«/ ione ) non può cono fi ere Iddio ; anzi dalla • /*«*- • noftra conofcenzafe crediamo al Profeta, fafii in noi marauighofio il conoficimento di lui:ma ehi non conofice Iddio non può amar 10 , perche l'amore Jùppone la cognitione ; imperoche le cofie non fi pojfiono amar,e chi non ama iddio,come fuofit chia mar buo Chrifiiano,come meriterà il Cielo, - comefa lira w Paradfij?Ncn e tutti noto* eia fi un ejfer tenuto amar iddio co tutto il cnore,con tutta l animalo tutta la mente ? » ^ 1 Et quefio e pur ilprincipal commandamcn to diurno, dalla cui ojferuanzapende la no- Etra fallite. Lihumiltà non folo è lodata da Dottori Sante; e dalla Sacra Scrittura ; ma anche da filofofi, e gentili, che non bancario 11 vero lumhdi Dio : E chi non ha letto, iddio donar la gratia a quegli, eh e fono orna- ti d'humiltà-, virtù cofi rara,(fi eccellente , che nonfipuò defi. riuer e,flagrata a Dio, come leggiadramente dijfe Monfignor

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