Pagina:Giambelli - Il ragionamento della dotta ignoranza, 1591.djvu/31

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I UhtiomQ ignorante e conofcer h % f< jr », a i '+ •r Ignoranza. 27 iddìo stampo nell'anima noftra quefia no- perche debbile proprietà naturale, che fmpre ella - f* filmar fi fideraffe di fapere > bifogna affermare, ^ Vhuomonon mai acquìfti compiutamente im“ alcuna fetenza,perche nonfa vano,e di fu- file così pregiato appetito d'intendere .Et * -i- , più oltre fappi amo, chefecondo ilparer de* P eripatetici,moltopiùfono le co fesche l'huo mo non conofce,cke quelle, ctiegli apprende. Etfe ciaf unporta due bolgie vna sù'l petto, e l'altra su lefalle, il fatti 0 pero ha <e da confiderar la bolgia pofta sul petto, & appreffo la faccia,in leifefieffo do,ela fu a miferia ; poco curando di mirar dietro le [palle la b facci a delle altrui im- perfettioni. ' Ne punto la grandeTgza della natura noftra dee rimouerfi da così alto penftero ; laquale fi fattamente e abb affiatatola della dfubidienza de' primi padri no fi ri, che anzi deefi chiamarfiomma infelicitat he compiuta dignità, ?Et fe tanto fi vantiamo per effer creature ragìoneuoli , perche più tofionon feguiamo gli honefh, e virtuofi difideri della ragione, che i * neftit vitiofi appetiti delfenfo?Tutto,que* u fu ili ti- f é t li• i l 0. (<

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