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158 storia della decadenza

l’avvenimento di Claudio in poi, esigevano come un legittimo diritto, nell’elezione di ciascun nuovo Imperatore1.

I partigiani delle guardie procurarono di giustificare con gli argomenti una potenza, che queste sostenevan con le armi; e di provare che, secondo i migliori principj della costituzione, il lor consenso era essenzialmente necessario alla creazione di un Imperatore. L’elezione dei Consoli, dei Generali e dei magistrati, benchè recentemente usurpata dal Senato, era un antico incontrastabil diritto del popolo romano2. Ma dove allora trovar questo popolo? Non certamente tra la mista moltitudine degli schiavi e degli stranieri, che ingombrava le strade di Roma; vil plebaglia, non men dispregevole per la bassezza dei sentimenti, che per la miseria. I difensori dello Stato, scelti tra il fiore della gioventù italiana3, ed allevati nell’esercizio dell’armi e della virtù, erano i veri rappresentanti

  1. Claudio, che i soldati aveano innalzato all’Impero, fu il primo, che lor facesse un donativo. Dette a ciascuno quina dena H. S. 240 zecchini, Svet. vita di Claudio cap. 10. Quando Marco Aurelio montò pacificamente sul trono col suo collega Lucio Vero dette ad ogni Pretoriano vicena H. S. 320 zecchini Stor. Aug. p. 25. Dione l. XXIII p. 1231. Possiamo formarci qualche idea del totale di queste somme dal lamento di Adriano, a cui la promozione di un Cesare era costata ter millies H. S. quasi cinque milioni di zecchini.
  2. Cicerone De legibus 3. Il primo libro di Livio, ed il secondo di Dionigi d’Alicarnasso mostrano l’autorità del popolo anche nell’elezione dei Re.
  3. Le leve si facevano originariamente nel Lazio, nell’Etruria, e nelle antiche Colonie. Tacito Annal. IV 5. L’Imperatore loro Ottone lusinga la vanità delle guardie chiamandole Italiae alumni, Romana vere juventus. Tacito Stor. I 84.