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298 storia della decadenza

Ogni religione, per fare una impressione profonda e durevole nello spirito umano, deve esercitare la nostra obbedienza, imponendo pratiche di devozione, delle quali non possiamo assegnare ragione veruna; e deve acquistare la nostra stima inculcando massime morali analoghe ai dettami del nostro cuore. La religione di Zoroastro abbondava moltissimo delle prime, e sufficientemente dell’altre. Il fedel Persiano, giunto alla pubertà, era adornato di una misteriosa cintura, pegno della protezione divina; e da quel momento in poi tutte le azioni della sua vita, anche le più indifferenti o le più necessarie, erano santificate da particolari preghiere, da giaculatorie o genuflessioni, l’omissione delle quali in qualunque circostanza era un grave peccato, non inferiore alla violazione dei doveri morali. I morali doveri però di giustizia, di misericordia, di liberalità ec., erano ancor essi necessarj ai discepoli di Zoroastro, i quali desideravano di fuggire dalla persecuzione di Ahriman e vivere con Ormusd in una beata eternità, dove il grado di felicità sarà esattamente proporzionato al grado di virtù e di pietà1.

Ma vi sono alcuni passi notevoli, nei quali Zoroastro, non più profeta, ma legislatore, mostra per la pubblica e privata felicità un generoso interesse, che raramente si trova nei meschini o visionarj sistemi della

    tiranni gli hanno costantemente accusati quali idolatri adoratori del fuoco.

  1. Vedi il Sadder, la più piccola parte del quale consiste in precetti morali. Le cerimonie inseritevi sono frivole ed infinite. Quindici genuflessioni, quindici preghiere, ec., erano necessarie ogni volta che il divoto Persiano si tagliava le unghie o che orinava; ed ogni volta che si metteva il sacro cinto. Sadder art. 14 50 60.