Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano I.djvu/371

Da Wikisource.
334 storia della decadenza

I Governi civili nella loro prima istituzione sono volontarie confederazioni per difesa scambievole. Per ottenere il fine desiderato, è assolutamente necessario che ogni individuo si creda obbligato a sottoporre la sua opinione e le sue azioni private al giudizio del maggior numero de’ suoi compagni. Le Tribù germane eran contente di un rozzo, ma non servile abbozzo di politica società. Appena che un giovane, nato da genitori liberi, era giunto all’età virile, veniva introdotto nel Consiglio generale de’ suoi concittadini, solennemente armato di uno scudo e di una lancia, e adottato come uguale e degno membro di quella militare repubblica. L’assemblea dei guerrieri della tribù si convocava in certi tempi stabiliti, o nelle subite emergenze: si decideva dal suo voto inappellabile il processo delle pubbliche offese, l’elezione dei magistrati, e il grande affare della pace e della guerra. Talora però queste importanti questioni erano previamente esaminate, e preparate in un più scelto consiglio dei principali capitani1. I Magistrati potevano deliberare e persuadere; il popolo solo potea risolvere od eseguire; e le risoluzioni dei Germani erano quasi sempre pronte e violente. Quei Barbari, avvezzi a far consistere la libertà nel soddisfare la presente passione, ed il coraggio nel disprezzare tutte le conseguenze future, rigettavano con isdegnoso disprezzo le rappresentanze della giustizia e della politica, e solevano dimostrare con un cupo bisbiglio la loro avversione pe’ timorosi consigli. Ma qualora un più gradito oratore proponeva di vendicare l’infimo cittadino di una offesa straniera o dome-

  1. Grozio muta una espressione di Tacito, pertractantur in praetractantur. La correzione è giusta non men che ingegnosa.