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desse una preeminenza di grado e di onore, per la quale furono talora tentati i Romani di salutarlo col titolo regio1.

Il solo paragone della diversa autorità dei magistrati, in due importanti articoli, basta per esporre tutto il sistema dei costumi della Germania. Da loro assolutamente dipendeva la distribuzione dei terreni situati ne’ rispettivi distretti, distribuzione ch’essi facevano ogni anno secondo una nuova divisione2. Ma nel tempo stesso, non potevano essi nè punir con la morte, nè imprigionare, nè tampoco percuotere un cittadino privato3. Popoli tanto gelosi delle loro persone, e sì poco dei loro beni, devono essere stati affatto privi dell’industria e delle arti, ma animati da un sentimento profondo di onore e d’indipendenza.

I Germani rispettavano quei doveri soltanto, che s’imponevano da se stessi. Il più oscuro soldato resisteva con disprezzo all’autorità dei magistrati. „I più nobili giovani non arrossivano di essere contati tra i fedeli compagni di qualche illustre Capo, al quale consacravano le loro armi ed i loro servigi. Regnava tra questi compagni una nobile emulazione di ottenere il primo posto nella stima del loro Capo, e tra i Capi, di acquistare il numero maggiore di valorosi compagni. L’ambizione e la forza dei Capi consisteva nell’essere sempre accompagnati da una truppa di scelti giovani, loro ornamento in pace, e loro difesa in guerra. La gloria di eroi così illustri si diffondeva oltre gli angusti confini della loro propria tribù. Con regali e con ambasciate si ri-

  1. Cluver. Germ. Ant. l. I. c. 38.
  2. Caesar. VI 22. Tacit. Germ. 26.
  3. Tacit. Germ. 7.