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penuria che avevano di ferro. Di rado poterono far uso delle spade e delle lance più lunghe. Le loro framee (come essi nella lor lingua le nominavano) erano lunghe aste, che in cima aveano un’acuta e stretta punta di ferro, e ch’essi, secondo l’occasione, o lanciavano da lontano, o maneggiavano combattendo a corpo a corpo. La loro cavalleria non aveva altre armi, che quest’asta e uno scudo. Una moltitudine di dardi scagliati con incredibile forza1 era quel di più che avesse l’infanteria. L’abito militare, quando pure l’avevano, altro non era che uno sciolto mantello. Una varietà di colori era l’unico ornamento dei loro scudi, fatti di legno o di giunco. Pochi tra i Capi erano distinti dalla corazza, e niuno quasi dall’elmo. Benchè i cavalli della Germania non fossero nè belli, nè veloci, nè avvezzi alle artificiose evoluzioni della cavalleria romana, contuttociò parecchie di quelle nazioni furono rinomate per la loro cavalleria; ma generalmente la principale forza dei Germani consisteva nell’infanteria2 che si ordinava in profonde colonne, secondo la distinzione delle tribù e delle famiglie. Impazienti della fatica o dell’indugio questi guerrieri mezzo armati correvano alla battaglia con dissonanti strida e in disordinate file; e talvolta collo sforzo del valor naturale superavano la forzata e più artificiale bravura dei mercenarj romani. Ma siccome i Barbari perdevano tutto il loro vigore nel primo assalto, non sapevano nè come riordinarsi, nè come ritirarsi. Una resisten-

  1. Missilia spargunt. Tacit. German. c. 6. O questo Storico si è servito di una indeterminata espressione, o ha voluto dire che erano gettati a caso.
  2. Era questa la loro principale distinzione dai Sarmati, i quali generalmente combattevano a cavallo.