Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano I.djvu/382

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dell'impero romano cap. ix. 345

le loro semplici, ma animate canzoni. La vista delle armi o del pericolo ingrandiva gli effetti del canto militare; e le passioni, che si volevano con quello eccitare, la sete di gloria, e il disprezzo della morte, erano gli abituali sentimenti di un animo germano1.

Tale la condizione, e tali erano i costumi degli antichi Germani. Il loro clima, la loro ignoranza delle scienze, delle arti e delle leggi, le loro idee di onore, di valore e di religione, il sentimento di libertà, l’avversione alla pace, e la sete di nuove imprese, tutto in somma contribuì a formare un popolo di Eroi militari. Ma nonostante si vede che per più di dugento cinquanta anni, che passarono dalla disfatta di Varo al regno di Decio, questi Barbari formidabili fecero pochi considerabili tentativi, e niuna riguardevole impresa contro le dissolute o schiave province dell’Impero. Il loro progresso fu impedito dalla mancanza d’armi e di disciplina, ed il loro furore divertito dalle intestine discordie dell’antica Germania.

I. È stato ingegnosamente osservato e non senza verità, che una nazione padrona del ferro, diventa ben presto padrona dell’oro. Ma le selvagge Tribù della Germania, prive ugualmente d’ambidue questi stimabili metalli, erano ridotte a lentamente acquistare colla non secondata lor forza il possesso dell’uno o dell’altro. L’aspetto di un esercito di Germani mostrava la

  1. Vedi Tacito Germ. c. 3, Diod. Sicul. l. V, Strab. l. IV p. 197. Il dotto lettore può rammentarsi il grado di Demodoco nella Corte feacia, e l’ardore infuso da Tirteo negli avviliti Spartani. Vi è per altro poca probabilità, che i Greci ed i Germani fossero una stessa nazione. Quante erudite fole si risparmierebbero, se volessero i nostri antiquarj riflettere, che situazioni simili produrranno naturalmente simili costumi.