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e si esercitava apertamente una fede ed un culto più puro. Furono forse per la prima volta veduti a Corte de’ Vescovi, ed allorchè, dopo la morte di Alessandro, il crudel Massimino scaricò il suo furore sopra i favoriti ed i servi dell’infelice di lui benefattore, molti Cristiani di ogni grado e di ambedue i sessi furono involti nel promiscuo macello, che ha, per tal motivo, impropriamente ricevuto il nome di Persecuzione1.

Nonostante la crudel disposizione di Massimino, gli effetti del suo sdegno contro i Cristiani furon limitati solo a certi luoghi e tempi, ed il pio Origene, ch’era stato proscritto come una sacra vittima, fu tuttavia riservato a portare la verità del Vangelo alle orecchie de’ Monarchi2. Egli mandò varie lettere edificanti all’Imperator Filippo, alla sua moglie ed alla madre; ed appena quel Principe, ch’era nato nelle vicinanze della

    ad esso, o in simili circostanze ad Adriano, par che non abbiano avuto altro fondamento, che un improbabil racconto inventato da’ Cristiani, ed adottato con troppa credulità da un Istorico del tempo di Costantino.

  1. Euseb. l. VI. c. 28. Si può presumere che i buoni successi de’ Cristiani avessero commosso ad ira l’ipocrita devozione de’ Pagani che sempre andava crescendo. Dione Cassio, il quale compose la sua Storia sotto il regno anteriore, destinava molto probabilmente ad uso del suo Sovrano que’ consigli ch’egli attribuiva ad una migliore età ed al favorito di Augusto. Intorno a quest’orazione di Mecenate, o per dir meglio, di Dione, posso riferire il lettore all’imparziale opinione che ne ho portato io medesimo (Vol. I N. 25), ed all’abbate De la Bleterie (Mem. de l’Acad. t. XXIX. p. 303. t. XXV. p. 432).
  2. Orosio (l. 7. c. 19) rappresenta Origene come l’oggetto dell’odio di Massimino; e Firmiliano, Vescovo di Cappadocia in quel tempo, dà una giusta e ristretta idea di questa persecuzione. Vedi Cipriano (Epist. 75.).