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314 storia della decadenza

Gallia, e la disciplina e lo spirito delle truppe Orientali. Giuliano s’indusse a stabilire fino alla primavera seguente la sua residenza in Antiochia; in mezzo ad un popolo maliziosamente disposto a deridere la fretta, ed a censurare le dilazioni del suo Sovrano1.

Se Giuliano si fosse lusingato, che la personal sua dimora nella capitale dell’Oriente dovesse produrre una vicendevol soddisfazione al Principe ed al Popolo, avrebbe formato una ben falsa idea del proprio carattere e de’ costumi d’Antiochia2. Il calore del clima disponeva gli abitanti ai più sfrenati piaceri che nascano dalla tranquillità e dall’opulenza, ed in essi riunivasi la vivace libertà dei Greci all’ereditaria mollezza de’ Sirj. La moda era l’unica legge, il piacere l’unico scopo, e lo splendor delle vesti e degli arredi l’unica distinzione de’ cittadini d’Antiochia. Si onoravan le arti di lusso; le virtù serie e virili eran poste in ridicolo, ed il disprezzo per la modestia femminile e per la venerabil vecchiezza annunziava la universal corruzione della capitale dell’Oriente. L’amore degli spettacoli formava il gusto, o piuttosto la passione de’ Sirj; si chiamavano dalle vicine città3 i

  1. Si espone il disegno della guerra Persiana da Ammiano (XXII. 7. 12), da Libanio (Orat. parent. c. 79, 80. p. 305, 306), da Zosimo (l. III. p. 158), e da Socrate (l. III. c. 19).
  2. Tanto la satira di Giuliano, quanto le Omelie di S. Gio. Grisostomo fanno l’istessa pittura d’Antiochia. La miniatura, che quindi ha ritratto l’Ab. della Bleterie (Vit. di Giuliano p. 330) è corretta ed elegante.
  3. Laodicea somministrava i cocchieri; Tiro e Berito i commedianti; Cesarea i pantomimi; Eliopoli i cantori; Gaza i gladiatori; Ascalona i lottatori; e Castabala i ballerini di corda. Vedi Exposit. totius Mundi p. 6 nel terzo tomo dei Geografi minori di Hudson.