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354 storia della decadenza

atteso l’amor della gloria ed il disprezzo del pericolo che formavano il carattere di Giuliano, ch’ei non fu certamente scoraggiato da ostacoli di piccola importanza o immaginari1. Nel tempo stesso, in cui rinunziò all’assedio di Ctesifonte, rigettò con ostinazione e con isdegno le più lusinghiere offerte d’un trattato di pace. Sapore ch’era stato sì lungamente assuefatto alla tarda ostentazione di Costanzo, restò sorpreso dall’intrepida diligenza del suo successore. Fu ordinato ai Satrapi delle distanti Province, sino ai confini dell’India e della Scizia, d’unire le loro truppe, e di marciare senza dilazione in aiuto del proprio Monarca. Ma se ne prolungarono i preparativi, e lenti furono i lor movimenti; e prima che Sapore potesse condurre in campo un’armata, ebbe la trista novella della devastazione dell’Assiria, della rovina dei suoi palazzi e della strage delle più valenti sue truppe, che difendevano il passo del Tigri. Fu umiliato l’orgoglio della real dignità fino alla polvere; egli si cibò sulla nuda terra; e la scarmigliata sua chioma esprimeva il dolore e l’agitazione dello spirito. Forse non avrebbe ricusato di comprare con la metà del suo regno la sicurezza del resto; e volentieri si sarebbe dichiarato, in un trattato di pace, fedele e dipendente alleato del Romano conquistatore. Sotto pretesto di affari privati fu segretamente spedito un ministro di qualità e di confidenza ad abbracciare le

  1. Civitas inexpugnabilis, facinus audax et importunum. Ammian. XXIV. 7. Eutropio, collega di lui nella milizia, evita la difficoltà: Assiriamque populatus castra apud Ctesiphontem stativa aliquandiu habuit; remeansque victor etc. X. 16. Zosimo è artificioso o ignorante, e Socrate inesatto.