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10 storia della decadenza

pura e vera Divinità di Cristo. Ammaestrati alla scuola de’ Giudei, imbevuti delle profezie, e dei pregiudizi loro, non avevano appreso giammai a sollevare le speranze più alto che ad un Messia umano e temporale1. Se osavano salutare il lor Re quando compariva in abito plebeo non potevano da grossolani, siccome essi erano, discernere il loro Dio, che nascondea la celeste natura sotto il nome e la persona d’un uomo2 . Gesù Nazareno s’intertenea famigliarmente co’ suoi compagni, li trattava come amico, e in tutte le azioni della vita ragionevole, o della vita animale, compariva un uomo della stessa loro specie. Al pari degli altri uomini passò dall’infanzia alla gioventù e alla virilità con un graduato incremento di statura e di sapienza, e spirò sulla Croce dopo una penosa agonìa di spirito e di corpo. Visse e morì per servigio degli uomini; ma Socrate anco-

  1. Και γαρ παντες ημεις τον χριστον ανθρωπον εξ ανθρωπων προσδοκωμεν γενησεσθαι, imperocchè tutti noi speriamo che il Cristo nascerà mortale da mortali, dice Trifone Ebreo (Giustino, Dialog., p. 207) in nome de’ suoi concittadini; e quegli Ebrei moderni, che rinunciano ai pensieri di ricchezza per attendere alle cose della religione, serban tuttavia lo stesso linguaggio, e allegano il senso letterale dei Profeti.
  2. S. Grisostomo (Basnagio, Hist. des Juifs t. V, c. 9, p. 183) e S. Atanasio (Petavio, Dogm. Teolog. t. V, l. I, c. 2, p. 3) son ridotti a confessare che Cristo esso stesso o i suoi Apostoli rare volte parlano della sua Divinitàa.
    1. La divina natura di Gesù Cristo era appunto nella persona di un Uomo, che perciò era un Uomo-Dio: tale è il modo ammirabile che forma un mistero venerando, onde Dio volle operare la redenzione de’ credenti: ma d’altra parte Gesù Cristo co’ miracoli mostrava, lui esser Dio, e gli Ebrei dovevano convincersene. (Nota di N. N.)