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196 storia della decadenza

guardo: e quando la morte lo colse, covava nell’animo il pensiere di togliere al nipote la facoltà d’aver figli, e di lasciare a un indegno favorito l’Impero. Gli altri anni della minorità di Costantino furono soggetti alla madre Zoe, consigliata successivamente da sette reggenti, che solo curando i propri interessi, e sbramando ogni lor passione, lasciavan la repubblica abbandonata, si soppiantavano a vicenda, e finalmente sparvero davanti a un guerriero, che si fece padrone dello Stato. Romano Lecapeno, di nascita oscura, era pervenuto al comando delle armate navali, e nell’anarchia dell’Impero aveva saputo meritare o certamente ottenere la stima della nazione. Uscì della foce del Danubio con una squadra vittoriosa e devota a lui; giunto al porto di Costantinopoli fu salutato coi titoli di liberatore dei popolo e di tutore del principe. Una nuova denominazione, cioè di padre dell’Imperatore, spiegò il suo officio; ma presto ebbe a sdegno Romano un’autorità inferiore e da ministro, e quindi intitolatosi [A. D. 919] Cesare, prese tutta l’independenza di Re, e dominò quasi per venticinque anni. I suoi tre figli Cristoforo, Stefano e Costantino ebbero l’un dopo l’altro gli stessi onori; per il che discese dal primo al quinto grado il legittimo Imperatore in quel collegio di principi. Dovè tuttavolta esser pago della sua fortuna, e della bontà degli usurpatori, giacchè conservò la vita e la corona. Gli esempi della Storia antica e della moderna avrebbero agevolmente scusata l’ambizion di Romano, il quale avea nelle mani i poteri e la legislazion dell’Impero; e la nascita illegittima di Costantino ne avrebbe giustificata l’esclusione, nè costava gran fa-