Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/229

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dell'impero romano cap. xxvi. 225

Graziano suo nipote, che comandava le forze dell’Occidente. Si richiamarono in fretta dalla difesa dell’Armenia le truppe veterane; abbandonossi alla discrezione di Sapore quell’importante frontiera; e fu affidata, nell’assenza di Valente, l’immediata condotta della guerra Gotica a’ suoi Luogotenenti Traiano e Profuturo, Generali che nutrivano una favorevole e ben falsa opinione della loro abilità. Arrivati che furono nella Tracia s’unì ad essi Ricomero, Conte dei domestici, e gli ausiliari dell’Occidente, che marciavano sotto la sua bandiera, sostenevano le legioni Galliche, ridotte però da uno spirito di diserzione a vane apparenze di forza e di numero. In un consiglio di guerra, nel quale influiva più l’orgoglio che la ragione, fu risoluto di cercare ed affrontare i Barbari, che stavano accampati nei fertili e spaziosi prati vicino alla più meridionale delle sei bocche del Danubio1. Il loro campo era circondato dalla solita fortificazione de’ carri2; ed i Barbari, sicuri dentro il vasto cerchio di quel recinto, godevano i frutti del loro valore e le spoglie della Provincia. In mezzo alla disordinata intemperanza, il vigilante Fritigerno osservava i movimenti, e penetrava i disegni dei Ro-

  1. L’Itinerario d’Antonino (p. 226. 527. Edit. Wesseling.) pone questo luogo circa sessanta miglia al Nord di Tomi, esilio d’Ovidio; ed il nome di Salices (Salci) esprime la natura del suolo.
  2. Questo recinto di carri (il Carrago) era la consueta fortificazione dei Barbari (Veget. de re milit. l. III. c. 10. Vales. ad Ammiano XXXI. 7). Se n’è conservato l’uso ed il nome da’ lor discendenti fino al secolo XV. Il Carriaggio, che circonda l’esercito, è un termine famigliare ai lettori di Froissard o Comines.