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ritato da tale insolente contegno, diede ordine, che tosto fosse cacciato dalla sua presenza quel rozzo Ministro. Ma nel tempo che le guardie lo spingevano verso la porta, il destro Polemico ebbe luogo d’eseguire il suo disegno, ad alta voce esclamando: „Tal è il trattamento, o Imperatore, che il Re del Cielo ha preparato a quegli empi, che affettano di venerare il Padre, ma negano di riconoscere l’uguale Maestà del divino suo Figlio„. Teodosio immediatamente abbracciò il Vescovo d’Icone; e non dimenticò più l’importante lezione, che avea ricevuto da questa drammatica parabola1.

Costantinopoli era la sede e la fortezza principale dell’Arrianesimo; e per il lungo spazio di quarant’anni2 la fede de’ Principi e dei Prelati, che dominavano nella Capitale dell’Oriente, fu rigettata nelle scuole più pure di Roma e d’Alessandria. La sede Archiepiscopale di Macedonia, che era stata macchiata di tanto sangue Cristiano, s’occupò successivamente da Eudosso e da Demofilo. Nella loro diocesi il vizio e l’errore godevano una libera introduzione da ogni provincia dell’Impero; le ardenti ricerche intorno alle controversie di religione somministravano un’occupa-

  1. Sozomeno l. VII. c. 6. Teodoreto l. V. c. 16. Al Tillemont (Mem. Eccles. Tom. VI. p. 627, 628) dispiacciono i termini di rozzo Vescovo, e d’oscura città. Pure bisogna che mi si permetta di credere, che Anfilochio ed Icone fosser oggetti d’inconsiderabil grandezza nell’Impero Romano.
  2. Sozomeno l. VII. c. 5. Socrat. l. V. c. 7. Marcellin. in Chron. Bisogna cominciare il computo dei quarant’anni dall’elezione o intrusione d’Eusebio, che saggiamente cambiò il Vescovato di Nicomedia con la sede di Costantinopoli.