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Cielo, ma che dovevano sembrar temerari ed inopportuni agli occhi dell’umana prudenza. Il buon successo dei suoi primi tentativi contro i Pagani diede coraggio al pio Imperatore di rinnovare ed invigorire gli editti di proscrizione: le medesime leggi che si erano avanti pubblicate nelle Province Orientali, furono applicate, dopo la morte di Massimo, a tutta l’estensione dell’Impero d’Occidente; ed ogni vittoria dell’ortodosso Teodosio contribuì al trionfo della Cristiana e Cattolica fede1. Egli attaccò la superstizione nella più vitale sua parte, col proibir l’uso dei sacrifizi, ch’ei dichiarò illeciti ed infami: e sebbene i termini de’ suoi editti, più strettamente presi, condannassero l’empia curiosità, che esaminava le viscere delle vittime2, ogni successiva spiegazione tendeva ad involgere nel medesimo delitto la general pratica d’immolare, che essenzialmente costituiva la religione dei Pagani. Siccome i tempj erano stati eretti a causa dei sacrifizi, era dovere d’un benefico Principe quello d’allontanare dai sudditi la pericolosa tentazione di trasgredire le leggi che avea stabilite. Fu data una spezial commissione a Cinegio, Prefetto del Pretorio d’Oriente, ed in seguito ai Conti Giovio e Gaudenzio, due riguardevoli Uffiziali nell’Occidente, in forza di cui fu ordinato loro di chiudere i tempj, di to-

  1. Vedansi le sue leggi nel Codice Teodosiano lib. XVI. Tit. X. leg. 7-11.
  2. I sacrifizi d’Omero non sono accompagnati da alcuna investigazione di viscere (Vedi Feithius Antiq. Homers l. I. c. 26): I Toscani, che produssero i primi Aruspici, soggiogarono tanto i Greci, quanto i Romani (Cicer. de Divinat. 2. 23).