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hanno somministrato materia di minute laboriose ricerche; ma siccome queste mi farebbero troppo deviare dal disegno dell’opera presente, io produrrò un autentico stato di Roma, e de’ suoi abitanti, che può applicarsi più specialmente al tempo dell’invasione de’ Goti. Ammiano Marcellino, che prudentemente scelse la Capitale dell’Impero come la residenza più adattata per un Istorico de’ suoi tempi, ha unito con la narrazione de’ pubblici eventi una viva pittura delle scene, alle quali trovossi presente. Il giudizioso lettore non approverà sempre l’asprezza della censura, la scelta delle circostanze, o la maniera dell’espressioni: egli scuoprirà forse i segreti pregiudizi e le personali passioni, che inasprivano il carattere d’Ammiano; ma sicuramente potrà osservare con filosofica curiosità l’interessante ed originale pittura de’ costumi di Roma1.

„La grandezza di Roma (così dice l’Istorico) si fondò sulla rara e quasi incredibile unione della virtù e della fortuna. Il lungo tratto della sua infanzia s’impiegò in un laborioso contrasto con le

    gusto non aveva nè vetri alle sue finestre, nè una camicia indosso. Nel basso Impero l’uso del vetro e del lino divenne alquanto più comune.

  1. Io debbo spiegare le libertà, che mi ho prese intorno al testo d’Ammiano: 1. Ho unito insieme il Cap. 6 del libro XIV col cap. 4. del XXVIII; 2. Ho dato ordine e connessione alla massa confusa de’ suoi materiali; 3. Ho mitigato alcune iperbole stravaganti, e tolto alcune superfluità dell’originale; 4. Ho sviluppato alcune osservazioni ch’erano accennate piuttosto che espresse. Con tali licenze, la mia versione in vero non si troverà litterale, ma è però fedele ed esatta.