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478 storia della decadenza

taggio non meno che all’onore di dare un Imperatore all’Occidente. Approssimavasi allora il tempo, in cui si teneva in Arles l’annuale assemblea delle sette Province; la presenza di Teodorico e dei marziali fratelli potè forse influire nelle loro deliberazioni; ma la scelta loro doveva naturalmente inclinare verso il più illustre de’ lor naturali. Avito, dopo una decente resistenza, accettò da’ rappresentanti della Gallia il Diadema Imperiale; e fu ratificata la sua elezione dalle acclamazioni de’ Barbari e de’ Provinciali. Si richiese, e si ottenne il formal consenso di Marciano Imperatore dell’Oriente: ma il Senato, Roma e l’Italia, quantunque umiliati dalle recenti loro calamità, si sottoposero con segreta ripugnanza alla presunzione del Gallico usurpatore.

[A.453-466] Teodorico, al quale Avito era debitor della porpora, aveva acquistato lo scettro Gotico mediante l’uccisione di Torrismondo suo fratello maggiore; e giustificò questo atroce fatto col disegno, che il suo predecessore avea formato, di violare la sua confederazione coll’Imperonota. Tal delitto potè forse non essere imcompatibile con le virtù d’un Barbaro; ma le maniere di Teodorico erano gentili ed umane, e la posterità può rimirar senza terrore la pittura originale d’un Re Goto, che Sidonio aveva ben esaminato nelle ore della pacifica e sociale conversazione. In una lettera scritta dalla Corte di Tolosa, l’Oratore soddisfa la curiosità d’un suo amico con la seguente descrizionenota. „Per 1 2

  1. Isidoro Arcivescovo di Siviglia, ch’era del sangue reale de’ Goti, confessa, e quasi giustifica (Hist. Goth. p. 718) il delitto, che Giornandes loro schiavo aveva bassamente dissimulato (c. 43. p. 673).
  2. Questa elaborata descrizione (l. I. ep. 2. p. 2, 7) fu