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490 | storia della decadenza |
mia amministrazione al vostro vantaggio ed alla pubblica salute. Quanto a me, io non vi aspirava, ma mi son sottomesso a regnare; nè avrei soddisfatto al dovere di Cittadino, se avessi ricusato con bassa ingratitudine, per amore del proprio comodo, di sostenere il peso di quelle fatiche, che mi erano imposte dalla Repubblica. Assistete dunque il Principe, che avete fatto; prendete parte a’ doveri, che mi avete ingiunti, e possano le nostre comuni operazioni promuovere la felicità d’un Impero, che ho ricevuto dalle vostre mani. Assicuratevi, che a’ nostri tempi la giustizia ripiglierà l’antico suo vigore, e la virtù diventerà non solo innocente, ma meritoria. Nessuno abbia timore delle delazioni1, eccettuati gli autori medesimi di esse, che io come suddito ho sempre condannato, e come Principe punirò severamente. La nostra propria vigilanza, e quella del Patrizio Ricimero, nostro padre, regolerà tutti gli affari militari, e provvederà alla salute del Mondo Romano, che ho salvato da’ nemici stranieri e domestici2. Voi conoscete adesso quali
- ↑ Tanto dilationes, che delationes possono somministrare un senso tollerabile; ma nell’ultima voce si trova più sentimento e più spirito, e perciò le ho dato la preferenza.
- ↑ Ab externo hoste et a domestica clade liberavimus. Per quest’ultima doveva intendere Maioriano la tirannia di
Majorian. Tit. 3. p. 34. ad Calc. Cod. Theod.). Sidonio vanta l’unanime voce dell’Impero.
......... Postquam ordine vobis
Ordo omnis regnum dederat; plebs, curia, miles,
Et collega simul.... 386.
Questo è un linguaggio antico e costituzionale: possiamo qui osservare, che il Clero non era considerato ancora come un ordine distinto dello Stato.