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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/104

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98 storia della decadenza

e robusto braccio. „Là, disse, nel luogo, dove caderà la mia Francesca1, edificherò una Chiesa in onore de’ santi Apostoli„. Questa ostentata pietà confermò e giustificò l’attaccamento de’ Cattolici, co’ quali aveva esso una segreta corrispondenza; e le devote lor brame appoco appoco divennero una formidabil cospirazione. Il Popolo d’Aquitania era eccitato dagl’indiscreti rimproveri de’ tiranni Gotici, che giustamente l’accusavano di preferire il dominio de’ Franchi; e Quinziano, Vescovo di Rodes2, zelante loro aderente, predicava con più forza nel suo esilio, che nella sua Diocesi. Alarico, ad oggetto di resistere a questi nemici stranieri e domestici, ch’erano fortificati dall’alleanza dei Borgognoni, raccolse le sue truppe molto più numerose delle forze militari di Clodoveo. I Visigoti ripresero l’esercizio delle armi, ch’essi avevano trascurato in una lunga lussuriosa pace3; uno scelto corpo di valenti e robusti schiavi seguitarono i loro padroni nel cam-

  1. Tunc Rex proiecit a se in directum Bipennem suam, quod est Francisca etc. Gest. Francor. in Tom. II. p. 554. La forma, e l’uso di quest’arme si descrivono chiaramente da Procopio (in Tom. II. pag. 37). Posson trovarsi degli esempi del suo nome nazionale in Latino ed in Francese, nel Glossario del Ducange, e nel gran Dizionario di Trevoux.
  2. È singolare, che si trovino alcuni importanti, ed autentici fatti in una vita di Quinziano, composta in rima, nell’antico dialetto (Patois) di Rovergue. Dubos, Hist. Crit. ec. Tom. II. p. 179.
  3. Quamvis fortitudini vestrae confidentiam tribuat parentum vestrorum innumerabilis multitudo; quamvis Attilam potentem reminiscamini Visigothorum viribus inclinatum; tamen quia populorum ferocia corda longa pace mollescunt, cavete subito in aleam mittere, quos constat tantis