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184 storia della decadenza

rienza di quattromill’anni dovrebbe estendere le nostre speranze, e diminuire i nostri timori: noi non possiamo determinare a qual grado d’altezza la specie umana possa aspirare nel suo avanzamento verso la perfezione; ma può sicuramente presumersi, che nessun Popolo, a meno che non cangi la faccia della natura, ricaderà nella sua originaria barbarie. I progressi della società si possono risguardare sotto un triplice aspetto: 1. Il Poeta, o il Filosofo illustra il suo secolo, e la sua patria con gli sforzi d’una mente singolare; ma queste superiori forze di ragione, o di fantasia sono rare e spontanee produzioni; ed il genio d’Omero, di Cicerone, o di Newton ecciterebbe minore ammirazione, se potesse crearsi dalla volontà di un Principe, o dalle lezioni d’un precettore: 2. I vantaggi della legge e della politica, del commercio e delle manifatture, delle arti e delle scienze sono più sodi e durevoli: e molti individui possono esser resi capaci, dall’educazione e dalla disciplina, a promuovere, nelle respettive lor condizioni, l’interesse della società. Ma quest’ordine generale è l’effetto della saviezza e della fatica; e tal composta macchina può logorarsi dal tempo, o esser offesa dalla violenza; 3. Fortunatamente per l’uman Genere le arti più utili, o almeno più necessarie, si posson esercitare senza talenti superiori, o nazionale subordinazione; senza le forze d’uno, o l’unione di molti. Ogni villaggio, ogni famiglia, ogni individuo dee sempre avere abilità ed inclinazione a perpetuare l’uso del fuoco1, e de’ me-

  1. Egli è certo, quantunque strano, che molte nazioni hanno ignorato l’uso del fuoco. Anche gl’ingegnosi abitanti di Otabiti, che son privi di metalli, non hanno inventato