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218 storia della decadenza

midabil esercito di dugentomila uomini1, e coll’aggiunta ordinaria delle donne e de’ fanciulli si può calcolare a qual numero ascendessero tutte le loro famiglie. Si mascherò l’invasione del territorio di cui doveva già esser vacante una parte, col generoso, ma improprio, nome d’Ospitalità: questi malveduti Ospiti si dispersero irregolarmente per l’Italia e la porzione, che toccò ad ogni Barbaro, corrispondeva alla sua nascita ed al suo posto, al numero del suoi seguaci ed alla rustica ricchezza, che aveva in bestiame ed in ischiavi. Fu ammessa la distinzione fra il nobile ed il plebeo2; ma le terre di ogni uomo libero furono immuni dalle tasse, ed ei godeva l’inestimabil privilegio di non esser soggetto che alle leggi della sua Patria3. La moda o anche la comodità persuase ben presto i conquistatori ad assumer l’abito più elegante de’ nativi d’Italia; ma essi persisterono tuttavia nell’uso della lor lingua materna; e fu applaudito il disprezzo, che avevano per le scuole latine, da Teodorico medesimo, che secondava i lor pregiudizi o piuttosto i suoi propri col dire, che un fanciullo assuefatto a tremare alla sferza del maestro, non avrebbe mai ardito di guardare una spada4. La

  1. Procop., Goth. l. III. c. 4. 21. Ennodio (p. 1612, 1613) descrive l’arte militare, e l’aumento de’ Goti.
  2. Quando Teodorico diede la sua sorella per moglie al Re de’ Vandali, ella partì per l’Affrica con una guardia di mille nobili Goti, ciascheduno de’ quali era seguitato da cinque uomini armati (Procop., Vandalic. l. 1. c. 8). La nobiltà Gotica quanto era brava, doveva essere altrettanto numerosa.
  3. Vedi la ricognizione della libertà Gotica (Var. V. 30).
  4. Procop., Goth. l. 1. c. 2. I fanciulli Romani impara-