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236 storia della decadenza

propizie, le dubbiose precauzioni di fare de’ magazzini di grano, di fissarne il prezzo e di proibirne l’esportazione, dimostravano almeno la buona volontà del Governo; ma la straordinaria abbondanza, che un industrioso Popolo ricavava da un terreno fecondo, era tale che alle volte una pinta di vino si vendeva in Italia per meno di tre farthings (tre quattrini) ed un sacco di grano per circa cinque scellini e sei soldi (o sia sette lire)1. Un paese che aveva tanti valutabili oggetti di commercio, attrasse ben tosto i mercanti da ogni parte, il lucroso traffico de’ quali veniva incoraggiato o protetto dal genio liberale di Teodorico. Fu restaurata ed estesa la libera comunicazione delle Province per terra e per acqua; non si chiudevano mai nè di giorno nè di notte le porte delle Città; ed il detto comune, che una borsa d’oro lasciata in un campo era salva, esprimeva l’interna sicurezza degli abitanti.

La differenza di religione è sempre dannosa, e spesso fatale alla buona armonia fra il Principe ed il Popolo. Il Conquistatore Gotico era stato educato nella professione dell’Arrianismo, e l’Italia era devotamente

    a’ seguenti capi: miniere di ferro (Var. III 23) e d’oro (IX 3): paludi Pontine (II 32, 33): di Spoleto (II 21): grano (I 34. X 27, 28. XI 11, 12): commercio (VI 7. VII 9, 23): fiera di Leucotoe o di S. Cipriano in Lucania (VIII 33) abbondanza (XII 4) cursus, o la pubblica posta (I 29. II 3l. 1V 47. V 5. VI 6. VII 33): la strada Flaminia (XII 18).

  1. LX. Modii tritici in solidum ipsius tempore fuerunt, et vinum XXX amphoras in solidum (Fragm. Vales.). Dai granai si distribuiva il grano a XV o XXV modj per soldo d’oro, ed il prezzo era sempre moderato.