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l’età e debolezza dello Zio; ed invece di procurarsi per mezzo de’ trofei, Sciti o Persiani, l’applauso dei suoi Nazionali1, il prudente guerriero ne sollecitava il favore nelle Chiese, nel Circo, e nel Senato di Costantinopoli. I Cattolici erano attaccati al nipote di Giustino, che in mezzo, all’eresie Nestoriana ed Eutichiana calcava l’angusto sentiero dell’inflessibile ed intollerante ortodossia2. Ne’ primi giorni del nuovo Regno ei preparò e rimunerò l’entusiasmo popolare contro la memoria del defunto Imperatore. Dopo uno scisma di 34 anni, riconciliò l’altiero ed irritato spirito del Pontefice romano, e fece spargere fra’ Latini una favorevole voce del pio suo rispetto per la Sede apostolica. Le Sedi Orientali riempite furono di Vescovi cattolici, addetti al suo partito; guadagnò con la sua liberalità il Clero ed i Monachi, e fu ammaestrato il Popolo a pregare pel futuro loro Sovrano, speranza e colonna della vera Religione. La magnificenza di Giustiniano si vide nella più splendida pompa de’ pubblici spettacoli, oggetto agli occhi della moltitudine non meno sacro ed importante, che il Simbolo di Nicea o di Calcedonia: la spesa del suo Consolato fu valutata dugento ottant’ottomila monete d’oro; comparirono sull’anfiteatro nell’istesso tempo

  1. Nella sua prima Gioventù (plane adolescens) era stato qualche tempo come in ostaggio presso Teodorico. Intorno a questo curioso fatto, l’Alemanno (ad Procop. Anecdot. c. 9 p. 34 della prima Ed.) cita un’Istoria MS. di Giustiniano, fatta da Teofilo suo precettore. Il Ludewig (p. 143) brama di farne un soldato.
  2. Si vedrà in seguito l’Istoria Ecclesiastica di Giustiniano. Vedi Baronio An. 518, 521 ed il copioso articolo Justinianus nell’indice del Tomo VII de’ suoi Annali.