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triarca ed i Senatori; ed alla loro presenza pose il diadema solennemente sul capo del suo nipote, che fu condotto dal Palazzo al Circo, e salutato con alti e lieti applausi dal Popolo. La vita di Giustino si prolungò per circa quattro mesi, ma dal momento di questa ceremonia, ei fu considerato come morto quanto all’Impero, che riconobbe Giustiniano nel quarantesimo quinto anno della sua età per legittimo Sovrano d’Oriente1.

[A. 527-565] Giustiniano, dal suo innalzamento al trono fino alla morte, governò l’Impero romano per trent’otto anni, sette mesi, e tredici giorni. Gli avvenimenti del suo Regno, che eccitano la curiosa nostr’attenzione pel numero, e per la varietà ed importanza loro, sono diligentemente riferiti dal Segretario di Belisario, Retore che l’eloquenza promosse al grado di Senatore e di Prefetto di Costantinopoli. Procopio2, seguitando le vicende del coraggio o della servitù, del fa-

  1. Si può trovare descritto il Regno di Giustino il Vecchio nelle tre Croniche di Marcellino, di Vittore, e di Gio. Malala (Tom. II p. 130, 150) l’ultimo de’ quali (malgrado l’Hody, Prolegom. n. 14, 39 Edit. Oxon.) visse subito dopo Giustiniano (Osservazioni di Jortin Tom. IV p. 383), nella Storia Ecclesiastica d’Evagrio (l. IV c. 1, 2, 3, 9), nell’Excerpta di Teodoro Lettore (n. 37), presso Cedreno (p. 362, 366) e Zonara (l. XVI p. 58, 61), che può passare per originale.
  2. Si vedano i caratteri di Procopio e d’Agatia presso la Mothe le Vayer (Tom. VIII p. 144, 174), Vossio (De Historicis Graecis l. II c. 22) e Fabricio (Biblioth. Graecis l. V c. 5 Tom. VI p. 248, 278). La religione di essi, ch’è un onorevol problema, alle occasioni dimostra della conformità, con un segreto attacco al Paganesimo ed alla Filosofia.