Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/283

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dell'impero romano cap. xl. 277

sua salute1. Finalmente l’anno ventesimo quarto del suo matrimonio e ventesimo secondo del suo Regno fu consumata da un cancro2; e ne fu pianta l’irreparabile perdita dal marito, che in luogo d’una teatral prostituta avrebbe potuto scegliere la più pura e la più nobil donzella d’Oriente3.

[A. 548] II. Possiamo osservare una differenza essenziale fra i giuochi dell’antichità: i più nobili presso i Greci erano attori, e presso i Romani semplici spettatori. Era lo stadio Olimpico aperto all’opulenza, al merito, ed all’ambizione; e se i Candidati erano in grado di contare sulla loro personal perizia ed attività, seguir potevano le traccie di Diomede e di Menelao, guidando i propri loro cavalli nella rapida corsa4.

  1. Vedi Gio. Malala Tom. II p. 174. Teofane p. 158. Procopio de Aedific. l. V c. 3.
  2. Theodora Calcedonensis Synodi inimica canceris plaga toto corpore perfusa vitam prodigiose finivit (Victor Tununensis in Chronic.). In tali occasioni una mente ortodossa s’indura contro la compassione. L’Alemanno (p. 12, 13) prende quelle parole di Teofane ὲυσεβως ὲκοιμηβη (piamente morì) per un linguaggio civile, che non indica nè pietà nè sentimento: pure due anni dopo la sua morte Paolo Silenziario (in Prooem. v. 58, 62) celebra S. Teodora.
  3. Poichè essa perseguitò i Papi, e rigettò un Concilio, il Baronio esaurisce i nomi di Eva, di Dalila, d’Erodiade ec. dopo di che ricorre al suo dizionario infernale civis inferni, alumna daemonum, satanico agitata spirita, aestro percita diabolico ec. (An. 548 n. 24).
  4. Si legga, e si gusti il libro XXIII dell’Iliade, viva pittura de’ costumi, delle passioni, di tutte le formalità, e dell’oggetto della corsa de’ cocchi. La dissertazione di West su’ Giuochi Olimpici (Sez. XII, XVII) somministra notizie molto curiose ed autentiche.