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276 storia della decadenza

della divinità1. Si manifestò il suo coraggio in mezzo al tumulto del Popolo, ed a terrori della Corte. Una prova della sua castità, dopo che unissi a Giustiniano è il silenzio degl’implacabili di lei nemici; e quantunque la figlia di Acacio potesse esser sazia d’amore si dee non ostante far qualche applauso alla fermezza del suo spirito, che potè sacrificare il piacere e l’abitudine, al più forte sentimento del dovere o dell’interesse. I desiderj e le preghiere di Teodora non poterono mai ottenere la grazia di un figlio legittimo, e seppellì una bambina, unica prole del suo matrimonio2. Ciò non ostante il suo dominio fu durevole ed assoluto; si conservò essa, o coll’arte o col merito, l’affetto di Giustiniano; e le apparenti lor dissensioni riusciron sempre fatali a’ Cortigiani, che le credetter sincere. Se n’era forse indebolita la salute per la dissolutezza della gioventù; ma essa fu sempre delicata, e fu consigliata da’ Medici a far uso de’ Bagni caldi Pitj. Fu accompagnata l’Imperatrice in questo viaggio dal Prefetto del Pretorio, dal gran Tesoriere, da più Conti e Patrizi, e da uno splendido seguito di quattromila serventi: risarcite furono le pubbliche strade; si eresse un palazzo per riceverla; e nel passar che fece per la Bitinia distribuì generose limosine alle Chiese, a’ Monasteri ed agli Spedali, affinchè implorassero dal Cielo il ristabilimento della

  1. Novell. VIII. 1. S’allude al nome di Teodora. I suoi nemici però leggevano Daemonodora (Aleman. p. 66).
  2. S. Saba ricusò di pregare affinchè Teodora avesse un figlio, per timore che questo non divenisse un eretico peggiore d’Anastasio medesimo (Cyrill. in Vita. S. Sabae ap. Aleman. p. 70, 109).