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co1; e la corrotta denominazione di Giustendil tuttavia indica circa venti miglia al mezzodì di Sofia la residenza d’un Sangiacco Turco2. Si fabbricò speditamente una Cattedrale, un Palazzo, ed un Acquedotto per uso de’ paesani dell’Imperatore; s’adattarono i pubblici e privati edifizi alla grandezza d’una Città Reale; e la fortezza delle sue mura, durante la vita di Giustiniano, resistè a mal diretti assalti degli Unni e degli Schiavoni. Ne furon talvolta ritardati i progressi, e sconcertate le rapaci speranze anche dagl’innumerabili castelli che nelle Province della Dacia, dell’Epiro, della Tessaglia, della Macedonia e della Tracia pareva, che cuoprissero tutta la superficie del Paese. E dall’Imperatore in vero fabbricati furono o riparati seicento di questi Forti; ma sembra ragionevole il credere che ognuno di essi per lo più consistesse solo in una torre di pietra o di mattoni, posta nel mezzo d’una piazza quadrata o circolare, ch’era circondata da una muraglia e da un fosso, ed in un momento di pericolo somministrava qualche difesa ai contadini, ed al bestiame de’ vicini villaggi3. Ciò

  1. Vale a dire sopra le due Dacie Mediterranea e Ripense, sopra la Dardania, la Prevalitana, la Mesia seconda, e la Macedonia seconda. Vedi Giustiniano, che parla (Novell. XI) delle sue Fortezze di là del Danubio, e degli homines semper bellicis sudoribus inhaerentes.
  2. Vedi Danville (Memoires de l’Acad. ec. Tom. XXXI p. 289, 290), Rycaut (Stato presente dell’Impero Turco pag. 97, 316), Marsigli (Stato milit. dell’Imp. Ottomano p. 150). Il Sangiacco di Giustendil è uno de’ venti sottoposti al Beglerbeg di Romelia; ed il suo distretto mantiene 48 Zaim e 588 Timariotti.
  3. Queste fortificazioni possono assomigliarsi ai castelli della Mingrelia (Chardin Voyag. en Perse Tom. I p. 60, 131), pittura ben naturale.