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338 storia della decadenza

rade volte si fondon le nevi, i frutti vengono tardi e senza sapore, fino il mele è velenoso, la più industriosa cultura si dovea limitare ad alcune piacevoli valli; e le tribù pastorali ricavavano uno scarso sostentamento dalla carne, e dal latte de’ loro armenti. I Calibi1 traevano il nome e l’indole della ferrea qualità del suolo; e fino dal tempo di Ciro potevan allegare, sotto le varie denominazioni di Caldei e di Zanj, una prescrizione non interrotta di guerra e di rapina. Al tempo di Giustiniano essi riconobbero il Dio e l’Imperatore de’ Romani, e furono fabbricate sette Fortezze ne’ luoghi più accessibili per rispingere l’ambizione del Monarca Persiano2. La principal sorgente dell’Eufrate viene dalle Montagne de’ Calibi, e sembra che scorra verso l’Occidente e l’Eussino; piegando poi questo fiume al sud-ovest passa sotto le mura di Satala o Melitene (che furono restaurate da Giustiniano come baloardi dell’Armenia Minore), ed

    ma del Settembre. I Colli dell’Armenia sono sotto il grado 40 di latitudine: ma nella montuosa regione, dove io abito (la Svizzera), si sa bene, che una salita di alcune ore trasporta il viaggiatore dal clima della Linguadocca in quello della Norvegia: e si ammette come regola generale, che sotto la linea equinoziale un’elevazione di 2400 tese equivale al freddo del cerchio polare (Remond Observat. sur les Voyages de Coxe dans la Suisse Tom. II p. 104).

  1. Può rintracciarsi l’identità, o prossimità de’ Calibi e dei Caldei presso Strabone (L. XII pag. 825, 826), Cellario (Geogr. Antiq. Tom. II p. 202, 204) e Freret (Mem. de l’Acad. Tom. IV p. 594). Senofonte, nel suo Romanzo (Cyropaed. l. III), introduce quegli stessi Barbari, contro i quali avea combattuto nella sua ritirata (Anabas. l. IV).
  2. Procopio Persic. lib. I cap. 15 de Aedif. lib. III cap. 6.