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32 storia della decadenza

biziosi, fra gli spirituali fratelli, rinunziavano al convento in quella guisa, che avevano rinunziato al Mondo. I ferventi Monasteri dell’Egitto, della Palestina, e della Siria erano circondati da una Laura1, o largo cerchio di celle solitarie; e la stravagante penitenza degli Eremiti veniva stimolata dall’applauso e dall’emulazione2. Soccombevano sotto il penoso carico di croci e di catene; e l’emaciate lor membra erano strette da collari, da anelli, da guanti, e da calze di pesante e rigido ferro. Gettavano via con disprezzo qualunque superfluità di abiti; e furono ammirati alcuni Santi selvaggi di ambedue i sessi, i nudi corpi de’ quali non eran coperti, che da’ lunghi loro capelli. Aspiravano a ridursi a quello stato rozzo e meschino, in cui il bruto umano appena si distingue dagli animali suoi congiunti: ed una numerosa setta di Anacoreti traeva il nome dall’umile loro uso di pascere ne’ campi della Mesopotamia con il gregge ordinario3. Spesse volte

    l. VIII. p. 712, 758), e soprattutto le Collazioni 18 e 19 di Cassiano. Questi Scrittori, che paragonano la vita comune con la solitaria, scuoprono l’abuso ed il pericolo di quest’ultima.

  1. Suicer. Thesaur. Eccles. Tom. I. p. 205, 218. Il Tommassino (Discipl. de l’Eglis. Tom. I. pag. 1501, 1502) da una buona descrizione di queste celle. Quando Gerasimo fondò il suo Monastero, nel deserto del Giordano, questo fu accompagnato da una Laura di settanta celle.
  2. Teodoreto ha raccolto in un grosso Volume (Philotheus in Vit. Patr. L. IX. p. 793, 863) le vite ed i miracoli di trenta Anacoreti. Evagrio (l. 1. c. 12) celebra più brevemente i Monaci ed Eremiti della Palestina.
  3. Sozomeno L. VI. c. 33, Il celebre Sant’Efrem compose un panegirico su questi Βοσγοι, o Monaci pascolanti (Tillemont Mem. Eccl. Tom. 8. p. 292).