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282 storia della decadenza

un riconoscente monarca, ed i nemici di Roma aveano rispettato gli alleati degli Avari. La stessa prudenza dovea consigliare i nipoti di Giustiniano ad imitare la liberalità del loro zio, ed a procacciarsi il benefizio della pace con un popolo invincibile, che si dilettava degli esercizj della guerra ne’ quali era eccellente. La risposta dell’Imperatore fu conforme a siffatto stile di superba disfida, ed egli trasse la sua confidenza dal Dio de’ Cristiani, dall’antica gloria di Roma, e da’ recenti trionfi di Giustiniano. „L’Impero„ ci soggiunse „abbonda d’uomini e di cavalli e di armi bastevoli a difendere le nostre frontiere, ed a punire li Barbari. Voi offerite aiuto, voi minacciate offese; noi abbiamo in non cale la vostra inimicizia ed il vostro soccorso. I conquistatori degli Avari richieggono la nostra alleanza; dovremo noi aver temenza de’ fuggiaschi e degli esuli loro1? Mio zio si mostrò largo verso la vostra miseria, piegandosi alle vostre umili preci. Noi vi faremo più impor-

  1. Corippo, l. III, 390. Si tratta incontestabilmente dei Turchi vincitori degli Avari; ma la parola scultor sembra non aver senso; e l’unico manoscritto esistente di Corippo, sul quale fu pubblicata la prima edizione di questo scrittore 1581, apud Plantin), non si trova più. L’ultimo editore, Foggini di Roma, congetturò che tal parola dovesse esser corretta in quella di Soldano; ma le ragioni allegate dal Ducange (Joinville, Dissertat. 16 p. 238-240) per provare che questo titolo fu assai di buon’ora adoperato dai Turchi e dai Persiani, sono deboli od equivoche; ed io mi trovo più disposto in favore di Herbelot (Bibl. orient. p. 825) che attribuisce a quel vocabolo un’origine araba o caldea, e lo fa incominciare nell’undecimo secolo, in cui il califfo di Bagdad l’accordò a Mahmud, principe di Gazna e vincitore dell’India.