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storia della decadenza |
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onori imperiali, palazzo magnifico, numeroso treno di servi, tutto liberalmente le fu conceduto dalla pietà dell’adottivo suo figlio. Egli nelle solenni occasioni visitava e consultava la vedova del suo benefattore: ma l’ambizione di lei ebbe a sdegno la vana sembianza della dignità reale: e la rispettosa appellazione di madre serviva ad inasprire, anzi che a placare lo sdegno di una donna oltraggiata. Mentre ella accettava da Tiberio e ricambiava col sorriso delle Corti le gentili espressioni di riguardo o di confidenza, si conchiudeva una secreta alleanza tra l’Imperatrice madre, e gli antichi nemici di lei; e Giustiniano, figlio di Germano, fu adoperato come stromento della sua vendetta. L’orgoglio della casa regnante sopportava con repugnanza il dominio di uno straniero: il giovine figlio di Germano meritamente godeva il favore del popolo. Il nome di lui, dopo la morte di Giustino, era stato posto in campo da una tumultuosa fazione; e l’ossequiosa offerta che del proprio capo egli fece, non che di un tesoro di sessantamila lire sterline, poteva interpretarsi come una prova di delitto, o almeno di timore. Giustiniano ricevè un generoso perdono ed il comando dell’esercito orientale. Il monarca Persiano fuggì dinanzi alle armi di esso; e le acclamazioni onde ne fu accompagnato il trionfo, lo dichiararono degno dell’ostro. L’artificiosa sua protettrice avea scelto il mese della vendemmia, tempo in cui l’Imperatore soleva tra gli ozj di una campestre solitudine godere i piaceri di un suddito. Appena ebbe contezza de’ disegni di Sofia, Tiberio si ricondusse a Costantinopoli, ove la sua presenza e fermezza soffocò la cospirazione. Dalla pompa e dagli onori di cui aveva abusato, Sofia fu ridotta ad un assegnamento modesto; Tiberio