Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VIII.djvu/63

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dell'impero romano cap. xlii. 59

dei due sessi, gli uomini sembrano formati per operare, le donne per amare; e la perpetua abbondanza di donne, che traggonsi dal Caucaso, ha purificato il sangue, e migliorato la razza delle nazioni meridionali dell’Asia. La Mingrelia, propriamente detta, la quale non è che una porzione della Colchide antica, ha per lungo tempo sostenuto un’esportazione di dodicimila schiavi. Non avrebbe bastato il numero dei prigionieri o dei rei per fornire all’annua richiesta; ma il basso popolo è colà tenuto nello stato di servitù da’ suoi Signori: l’esercizio della frode e della rapina giace impunito in una comunità che non ha leggi; ed i mercati si trovano continuamente riempiti, mediante l’abuso dell’autorità civile e paterna. Un simil traffico1, che riduce la specie umana al livello degli armenti, può tendere ad incoraggiare i matrimoni e la popolazione; poichè la moltitudine dei figli arricchisce i sordidi ed inumani loro parenti. Ma questa sorgente d’impura ricchezza dee inevitabilmente avvelenare i nazionali costumi, cancellare il sentimento dell’amore e della virtù, e quasi estinguere gl’istinti della natura. I Cristiani della Giorgia e della Mingrelia sono i più dissoluti fra gli uomini; ed i loro figliuoli, che in tenera età vengono venduti a schiavitù straniera, hanno già imparato ad imitare la rapina del padre e la prostituzione della madre. Nondimeno, in mezzo alla più crassa ignoranza, i nativi, senz’alcun ammaestramento, spiegano una singolar destrezza di mente e di mano;

  1. Un Ambasciatore mingrelio arrivò a Costantinopoli con duecento persone; ma le mangiò (vendè) una ad una, finchè non rimase che con un secretario e due servitori (Tavernier, t. I p. 365). Un Signore mingrelio vendette ai Turchi dodici preti e la sua moglie per comperarsi una concubina.